L’atteggiamento della massima istituzione europea esecutiva, ovvero della Commissione Europea , verso le grandi società dell’hi-tech e del mondo del web è da alcuni anni, molto severo e attento. Non si sottrae a tale severità ovviamente nemmeno l’Apple di Tim Cook.
Stavolta l’oggetto del contendere è l’acquisizione operata dalla società di Cupertino nei confronti di “Shazam”, la nota applicazione che permette a milioni di persone di riconoscere dalle prime note di una canzone che si sta ascoltando, il titolo della stessa.
L’evoluzione della “app” nel corso degli anni, ha portato alla possibilità di procedere anche poi successivamente al re-indirizzamento da parte dell’applicazione stessa verso il motore di ricerca audiovisivo adatto per poter poi ascoltare la canzone.
La contestazione che fa Marghrete Vestager, la “commissaria” per la concorrenza nell’esecuto guidato Juncker è che ci sono i presupposti che l’Apple, determini come proprietaria di “Shazam” il percorso predefinito per questo re-indirizzamento e che la destinazione finale sia…Apple music!
“Il modo in cui le persone ascoltano la musica è cambiato in modo significativo negli ultimi anni, con sempre più europei che utilizzano servizi di streaming musicale”, ha affermato la Vestager, che ha aggiunto che “la nostra indagine mira a garantire che i fan della musica continueranno a godere di interessanti offerte di streaming musicale e non si troveranno di fronte a una scelta inferiore a seguito di questa fusione proposta”.
La Commissione Europea pubblicherà le proprie conclusioni su questa acquisizione il prossimo 4 settembre. Per Apple il buon esito della operazione “Shazam” è abbastanza rilevante. Sono in gioco non solo i contenuti musicali. La società ha sviluppato un servizio di realtà aumentata “visiva Shazam”, in grado di identificare poster, annunci e altri prodotti ed Apple ha investito con una certa potenza economica nell’aggiungere funzionalità di realtà aumentata all’iPhone