#settimanapolitica2M

La settimana politica si è appena conclusa con un risultato atteso nelle primarie democratiche del South Carolina, negli Usa. Ha vinto Joe Biden, con quasi il 49%. Risultato atteso, come si è anticipato, ma allo stesso tempo sorprendente e per alcuni versi interessante. Fino a sabato mattina la chances dell’ex vice-presidente di Obama erano in […]

#settimanapolitica2M

La settimana politica si è appena conclusa con un risultato atteso nelle primarie democratiche del South Carolina, negli Usa. Ha vinto Joe Biden, con quasi il 49%. Risultato atteso, come si è anticipato, ma allo stesso tempo sorprendente e per alcuni versi interessante. Fino a sabato mattina la chances dell’ex vice-presidente di Obama erano in […]

La settimana politica si è appena conclusa con un risultato atteso nelle primarie democratiche del South Carolina, negli Usa. Ha vinto Joe Biden, con quasi il 49%. Risultato atteso, come si è anticipato, ma allo stesso tempo sorprendente e per alcuni versi interessante. Fino a sabato mattina la chances dell’ex vice-presidente di Obama erano in netto calo. Bernie Sanders e la sua visione “socialista e populista” sembravano essere senza rivali. Si parlava ( e si parla ancora , a dire il vero…) di una quasi vittoria definitiva per la nomination democratica del senatore del Vermont, il prossimo 2 marzo, nel “SuperTuesday” dove si assegneranno quasi un terzo dei delegati nazionali per la convention del partito dell’asinello.

Ma la ottima vittoria di Biden riapre i giochi. Non è da escludere che alcuni candidati moderati prima di martedì decidano di ritirarsi e dare indicazione di voto per il 78enne moderato in corsa per la terza volta per la nomination alla Casa Bianca. Questo renderebbe la strada di Sanders  verso l’incoronazione di Milwaukee più difficile.

Nel frattempo Donald J. Trump inizia a prendere coscienza del “dossier Coronavirus” e lo fa con la “rinascita” di una task force anti-epidemia ( che lui stesso aveva smantellato nel 2018)a cui mette a capo il suo vice-presidente, Mike Pence. Allo stesso tempo inizia a ventilare in conferenza stampa la possibilità di sospensione dei voli di linea con i paesi ” a rischio”, tra cui l’Italia.

L’American Airlines lo ha preso in parola e nel frattempo ha sospeso i voli da e per Milano fino al 24 aprile.

Il CoronaVirus oramai è una emergenza globale. Ma soprattutto è una emergenza sanitaria ed economica italiana. il Governo Conte dopo avere emanato nella precedente settimana delle misure di urgenza per l’isolamento delle cosiddette “zone rosse”in Lombardia e in Veneto, ha effettuato tra martedì e mercoledì una “marcia indietro” nell’ambito della comunicazione istituzionale del fenomeno sanitario.

Si è passati ad una elencazione di contagiati e deceduti molto trasparente ad una più “bizantina”. Tutto ciò probabilmente per evitare un allarmismo sempre più crescente che di fatto ha creato diversi danni al settore del turismo e degli esercizi commerciali.

Ma l’emergenza prosegue. Nel momento in cui si va a chiudere questo articolo, nel nostro Paese si è intorno ai 1000 contagiati e siamo intorno ai 29 decessi. Lombardia e Veneto continueranno a tenere chiuse le scuole. I due presidenti leghisti delle regioni prima indicate, dopo avere fatto degli errori di comunicazione verso Paesi Esteri molto gravi, decidono di continuare sulla linea della attenzione al virus.

Le forze politiche di maggioranza e opposizione, rispetto alla settimana precedente, hanno tenuto di meno all’impegno “non scritto” di stare uniti in tempo di emergenza. Matteo Salvini si è fatto notare in tal senso, cercando di esplicitare anche attraverso con un incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Mattarella, il suo desiderio di elezioni anticipate in autunno, pur aprendo ad un governo di unità nazionale, ma non a guida Conte.

Spetterà al Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri ( oggi in corsa assieme ad altri sei candidati nel collegio uninominale della Camera dei Deputati di Roma Centro per il posto che fu di Paolo Gentiloni, ora commissario Ue) trovare una sintesi e preparare una proposta per contrastare la ormai prevista “recessione tecnica” frutto di questa nuova e imprevista situazione sanitaria con effetti sulla economia mondiale.

Si parla anche di “sforamento” dei parametri di Maastricht per varare iniziative espansive.

Una piccola considerazione: se non è questo il momento per trovare modalità nuove per rilanciare l’economia, in Italia e nel resto dell’Area Euro, francamente non si riesce a capire quando mai potrà esserlo.

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